venerdì 15 maggio 2009

L’AMIANTO POTRÀ UCCIDERE ANCORA. SCANDALOSO VOTO DAL PARLAMENTO EUROPEO

Guardate un po' cosa approva il parlamento europeo nel suo ultimo giorno di lavori prima dello stop per le elezioni di rinnovo del prossimo giugno.
Un favore ai 15000 LOBBISTI ACCREDITATI (quasi venti volte il numero dei parlamentari stessi), che frequentano quotidianamente il parlamento europeo non certo per il bene dei cittadini, ma per INTERESSE (a parte un centinaio di rappresentanti di realtà no-profit O PRESUNTE TALI ...)

(Il potere delle lobbies delle nocività lucrose)

…La direttiva del 1999 ha proibito l’uso dell’amianto a partire dal 1 gennaio 2005, ma l’Ue aveva concesso agli industriali di poter continuare alcune produzioni a base di amianto fino al 2008″. “Questa deroga avrebbe dunque dovuto scadere l’anno scorso, ma secondo la Commissione europea esistono le ragioni tecniche ed economiche per mantenerla in vigore anche dopo questo termine”.

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Strasburgo, 7 maggio 2009 – «Non bastano le migliaia di morti che si sono verificate fino ad oggi, nè le decine di migliaia di decessi attesi per i prossimi anni in tutta Europa a causa delle conseguenze dell’esposizione all’amianto degli anni passati  (i tempi di latenza tra esposizione e decesso possono essere anche di 15-20 anni).

Non è servito da monito nemmeno l’inizio del processo all’Eternit, responsabile della tragedia di Casale Monferrato dove ogni famiglia ha avuto almeno un parente morto a causa dell’amianto» - denuncia Vittorio Agnoletto, medico del lavoro ed europarlamentare.

«Nonostante tutto questo il Parlamento con l’opposizione del GUE (Sinistra Unita Europea) ha approvato - continua Agnoletto - la relazione Sacconi (del PD) accettando le richieste della Commissione Europea: l’amianto crisotilo potrà essere utilizzato in alcuni impianti fino al 2015.

Questa decisione è ancora più scandalosa se si considera che tutti gli Stati europei avrebbero dovuto mettere al bando l’amianto già con la direttiva del 1999 e in base alla direttiva del 2003 avrebbero dovuto chiudere gli stabilimenti, effettuare le bonifiche dei siti contaminati e indennizzare le vittime e le popolazioni.

Il GUE aveva inoltre chiesto un fondo europeo, finanziato dalle aziende che dall’uso dell’amianto avevano tratto vantaggio, per l’indennizzo delle vittime.

Tutto questo non è stato fatto per non scontrarsi con le poche, ma grandi e potenti multinazionali del settore.

In nome del profitto delle aziende si sceglie deliberatamente di accettare che nei prossimi anni altri lavoratori possano ammalarsi e morire.

In Italia molti dei dirigenti dei partiti che hanno votato a favore di questa risoluzione immorale erano in prima fila a farsi fotografare il giorno dell’avvio del processo Eternit a Torino: si piangono i morti di ieri mentre si é corresponsabili dei morti di domani».

Vittorio Agnoletto  europarlamentare Rifondazione Comunista /Sinistra Europea , capolista alle elezioni europee

EUREKA! Bocciato il Pacchetto Telecom!

EUREKA! Bocciato il Pacchetto Telecom!

per adesso esultiamo!
poi dobbiamo impegnarci un pò di più ed essere più tempestivi: 
 

Parlamento UE dice no a limitazioni europee alla rete Internet
di Gabriella Mira Marq

Durante il voto sul pacchetto per le telecomunicazioni che metteva a rischio la liberta' in rete, il parlamento europeo ha ripescato uno degli elementi della sua prima lettura, e cioe' la convinzione che non vi possa essere censura senza preventivo vaglio - caso per caso - dell'autorita' giudiziaria.

Il parlamento ha infatti ripristinato con 407 voti favorevoli, 57 voti contrari e 171 astensioni, l'emendamento della prima lettura secondo cui "nessuna restrizione può essere imposta sui diritti e le liberta' fondamentali degli utenti finali, senza vaglio da parte delle autorita' giudiziarie (...) salvo quando e' minacciata la pubblica sicurezza". Il Consiglio dei ministri UE aveva invece respinto l'emendamento in prima lettura.

La scelta degli europarlamentari va incontro a quanto chiedevano provider, giuristi e associazioni per i diritti di tutta Europa, convinti che un operatore di servizi in rete non dovesse sostituirsi alla polizia e che gli Stati non potessero mettersi d'accordo preventivamente sulla possibilita' di eliminare alcuni contenuti o applicazioni senza limitare le liberta' fondamentali dei cittadini europei.... (segue sul sito)

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caro Guidoni,
grazie a tutti coloro che hanno difeso la libertà della Rete purtroppo la battaglia non è affatto conclusa
adesso bisogna battersi al prossimo terzo round la mafia di potere fascista che si muove dietro il "Pacchetto Telecom" non si arrenderà mai
Tavaroli docet
servizi segreti, spionaggio militare e "industriale", ricatto politico e finanziario, ogni sorta di porcheria
è mai possibile che la magistratura si sia fermata alla condanna di un mandatario, sicuramente lautamente pagato e proveniente dalla più genuina formazione culturale e confessionale degli oratori ????
e i mandanti che hanno pagato ???
caro Guidoni,
penso che la posizione di Sinistra e Libertà sugli inceneritori, che si limita a "recitare le orazioni perchè gli inceneritori non aumentino", ma accetta che quelli che ci sono continuino a spargere morte invisibile non mi consente di favorire questa proposta politica salvo esplicite e precise smentite
grazie
rino sanna
 
 

giovedì 14 maggio 2009

Nucleare via libera del senato

DA PARTE DI ALFONSO NAVARRA

 

La Repubblica di ieri (13-5-09) ci informa che il Senato ha dato il via libera al ritorno del nucleare in Italia.

"Ieri l'assemblea di Palazzo Madama ha approvato (con 142 sì e 105 no: sì del Pdl e dell'Udc, no del PD e dell'Idv) gli articoli 14-15 e 16 del disegno di legge "Sviluppo ed energia" che danno al governo la delega per adottare entro sei mesi (nel precedente testo si parlava del 30 giugno 2009), e dopo una delibera del Cipe, più decreti per il ripristino dell'intera filiera di produzione dell'energia atomica...

... Sono previste procedure velocizzate per la costruzione delle centrali da parte di consorzi: la cosiddetta "autorizzazione unica" che sotituisce ogni tipo di licenza e nulla osta tranne la VIA e la VAS...

... Sono previste inoltre misure compensative in favore delle popolazioni interessate...

... Nel febbraio scorso Berlusconi e Sarkozy hanno già siglato una intesa per la produzione di energia nucleare che coinvolge EDF ed ENEL...

... I siti saranno oggetto di segreto militare...

... Sono stati inseriti emendamenti migliorativi da parte del PD, accolti dal governo: uno di questi prevede che i benefici compensativi ai cittadini che vivono in prossimità delle nuove centrali saranno a carico delle imprese..."

Per quanto riguarda i siti dove localizzare le nuove centrali, Maurizio Ricci, nel suo dossier, pubblicato sempre su Repubblica di oggi, parte dalla mappa del CNEN disegnata negli anni '70.

In Lombardia l'area più idonea si troverebbe nel mantovano ...


lunedì 11 maggio 2009

Annunciata "emergenza gravissima" + vergogna al museo!


Dal corriere della sera (vedi articolo sotto) il nano di Arcore annuncia l'emergenza in Lombardia, i media continuano a fare lo spot all'incenerimento, mentre si organizzano le visite guidate per alunni delle elementari al forno e come se non bastasse per elogiare queta TECNOLOGIA MORTA E DI MORTE, si espongono VERGOGNOSE FILASTROCCHE PRO-INC AL MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA DI MILANO, AFFIANCO AL PLASTICO DEL MOSTRO SILLA 2
 
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RIFIUTI - Berlusconi ha citato anche i veti che nel centrosinistra
hanno ostacolato l'approvazione del piano provinciale dei rifiuti a
Milano prefigurando che se non si supererà questa situazione la
provincia di Milano potrebbe trovarsi in una situazione simile a a
quella patita dalla Campania. «Sono stati i veti e i diktat dei verdi
e dei comunisti - ha detto Berlusconi - a produrre una paralisi, cioè
quella di non dare il via a un nuovo termovalorizzatore e se questa
paralisi non sarà risolta potrebbe portare Milano e la sua provincia a
trasformarsi a qualcosa di molto vicino a quello che abbiamo visto in
Campania». Silvio Berlusconi ha parlato a questo proposito di una
«emergenza gravissima» solo in parte tamponata dall' approvazione del
piano dei rifiuti dopo la nomina di Penati a commissario ad acta.
«Nonostante le stime della nostra regione ci parlino per il 2011 di un
deficit infrastrutturale per lo smaltimento di circa 600 mila
tonnellate di rifiuti ogni anno - ha detto Berlusconi - la provincia
di Milano non è stata in grado di approvare un piano di rifiuti fino a
quando non ha subito l'umiliazione del commissariamento da parte della
regione lombardia che poi ha nominato lo stesso Penati in quanto
presidente della Provincia».

venerdì 8 maggio 2009

Verso il G8+5 Scienza di Lesmo ...


Il 13 maggio, alla sede di Kronos, ore 20.30, via Borsieri 12, Milano, ci sarà la riunione per la promozione delle iniziative in occasione del G8 dei ministri della scienza, il 22-24 giugno a Lesmo.

In particolare vedremo di approfondire l'importanza di costruire uno o più momenti di riflessione e mobilitazione, il più possibile allargati, relativi all' uso critico della scienza e della tecnologia.

Un uso programmaticamente alternativo, relativo ad un modello di società che ribalti l'ingiustizia esistente, collegato alla ricerca di sbocchi innovativi alla crisi attuale, che "non vogliamo pagare".

Il contesto dell' EXPO2015 con le logiche di sviluppo e trasformazione della società e del territorio, che tutti conosciamo, arricchisce di senso l'iniziativa che potremo prendere: fondamentale sarà il coinvolgimento del movimento della scuola, dell'università e della ricerca.

A tal proposito è importante raccogliere ed organizzare le informazioni sui coinvolgimenti militari e nucleari della ricerca universitaria per preparare una strategia di sensibilizzazione e di intervento che attraversi questa istituzione.

Un nome per tutti: Iris, il reattore di terza generazione cui lavora il Politecnico di Milano con quello di Torino, insieme a varie sedi universitarie, ad Enea, Ansaldo, eccetera, nell’ambito di un consorzio internazionale guidato dall’americana Westinghouse, la maggior produttrice di bombe atomiche nel mondo.

(Questa ricerca, sia detto per inciso, ci costa decine di milioni di euro all’anno che paghiamo con le nostre bollette elettriche).

Il luogo ideale per il “controvertice” di giugno sarebbe in prossimità di Lesmo (magari Arcore). Si può pensare anche a Sesto San Giovanni, come luogo degli incontri verificando poi le modalità di iniziativa. La vastità delle problematiche permette peraltro di fare, se ci sono le forze, non solo una iniziativa centrale, ma anche iniziative decentrate seguendo le peculiarità dei territori e dei movimenti.

Una prima discussione già l'abbiamo fatta, per la verità in pochi, al Punto Rosso il 23 aprile scorso, individuando sia diverse aree tematiche sia la necessità di cogliere i problemi comuni, a partire dalla necessità di tutelare i diritti, che impongono ai movimenti settoriali di convergere operativamente incrociando i percorsi.

Parliamone ancora ed auspicabilmente in tanti, mercoledi 13 maggio.

INVITO RIVOLTO A TUTTE LE REALTà E SINGOLE PERSONE INTERESSATE
Qui sotto l'appello CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE MASSIMA

APPELLO

Dal 22 al 24 giugno si terrà a Lesmo il G14 sulla Scienza e la Tecnologia: noi, movimenti di base, per l’occasione, stiamo organizzando delle iniziative alternative perchè abbiamo una idea diversa da quella dei potenti di oggi, responsabili di un mondo ingiusto e violento, che non ci piace e che rifiutiamo radicalmente, su cosa mettere al centro della ricerca e delle sue applicazioni produttive.

Oggi il motore dello sviluppo scientifico è la ricerca militare e nucleare, che traina applicazioni civili legate ad una "crescita" di profitto monetario senza limiti: un sistema economico ambientalmente, socialmente, democraticamente insostenibile.

L'incubo nucleare è il simbolo più angosciante di una scienza che si è venduta al Mefistofele del potere illimitato: e non si tratta solo della guerra atomica che, pur abbondantemente programmata, può deflagrare persino "per errore". Le scorie radioattive, da tenere confinate per decine di migliaia di anni, originate anche dal ciclo presuntamente "civile", sono lì a ricordarci che stiamo comunque lasciando in eredità alle generazioni future problemi tecnicamente irrisolvibili dal nostro livello di civiltà.

La crisi economica che ci colpisce evidenzia che abbiamo un bivio di fronte: o proseguire dritti per la vecchia strada del sistema della potenza e del profitto, e finire in un precipizio; oppure decidere di svoltare e quindi salvarci, l'intera specie umana unita, percorrendo cammini di giustizia, di libertà solidale, di rispetto per gli equilibri naturali.

Per costruire la scienza della pace, della nonviolenza e della sostenibilità, in alternativa alla scienza della guerra, dello sfruttamento e dell'ecocidio, abbiamo bisogno di una Ricerca realmente libera nell'indagare le verità sulla natura, sulla società, sull'essere umano "sessuato"; ma anche di una Tecnologia che viva di cooperazione e controllo democratico.

La scienza libera non è quella degli apparati tecnocratici di vertice orientata dalle commesse militari; né quella dei grandi laboratori privati che puntano solo a brevetti commercialmente sfruttabili.

La scienza libera è un patrimonio, un bene comune dell'umanità e come tale deve avere una organizzazione pubblica democratica, decentrata ed egualitaria, incompatibile con i segreti militari ed industriali: nella sua stessa struttura deve essere intrinseca la trasparenza totale, la diffusione pubblica dei risultati, la discussione aperta ed il confronto con le istanze sociali che esprimono i bisogni autentici degli esseri umani, uomini e donne.

La gente comune a tutte le latitudini per lo più sogna una vita operosa e tranquilla, in comunità aperte che rispettino i diritti di tutti, rifuggendo il dolore e la violenza: la scienza e la tecnologia del "buen vivir" che vogliamo condividono questa sacrosanta aspirazione e si pongono al suo servizio, con l'umiltà e la grandezza delle scienziate e degli scienziati che si riconoscono uomini e donne tra i loro simili, e non arrogante casta privilegiata e separata.

Questo appello vi chiediamo di sottoscriverlo sia come singole e singoli che come collettivi, associazioni, comitati, movimenti, in particolare tra i soggetti che lavorano nel mondo della formazione e della ricerca. L'invito è quello di rimboccarvi le maniche insieme a noi per organizzare la nostra comune riposta al vertice scientifico dei poteri costituiti.

Oltre all'adesione vi chiediamo di comunicarci la vostra eventuale disponibilità nell'organizzazione dell'evento e la vostra partecipazione all'incontro del 13 maggio.

Per info e adesioni: locosm@tin.it; desiozone@gmail.com , noexpo@info.it , lucia.rimoldi@gmail.com;

Promuovono:

Campagna OSM-DP ; Meet-up Desio; COMITATO NOEXPO; Mondo Senza Guerre;

lunedì 4 maggio 2009

Il parlamento europeo voterà il 5 maggio delle restrizioni alla RETE, intanto è passata al senato italiano la legge ammazzaINTERNET


Censura Internet, sarà votata il 5 maggio dal parlamento Europeo!

leggere per reagire
"...Le persone (e perfino i membri del Parlamento Europeo che la stanno votando) non sembrano rendersi conto di tutte le implicazioni che questa legge comporterà – forse perché è veramente complesso da capire – e i cambiamenti legali che son mascherati nel “Pacchetto Telecom” che vorrebbe lasciar tranquille le persone convincendole si tratti solo di cambiamenti per le industrie.

In ogni caso, in realtà, ciò che viene nascosto alle persone è che il pacchetto cambierà profondamente tutto il web in futuro! Il testo che riguarda i tuoi diritti di accedere e distribuire contenuti, servizi e applicazioni è stato eliminato. E il testo che lo sta sostituendo dice che il provider dovrà informarti delle limitazioni, o restrizioni che saranno applicate alla tua connessione. Versioni alternative della legge parlano di “condizioni” – ed è stato proposto che tu venga informato delle condizioni di utilizzo del web.

Questo viene affermato in modo che suoni bene – viene presentato per dare l’idea di trasparenza – se non fosse che, a pensarci attentamente, significa che il tuo provider avrà legalmente diritto di scegliere quali restrizioni imporre al tuo accesso e quali condizioni, altrimenti perché avrebbero bisogno di informarti? Se gli emendamenti del “Pachetto Telecom” verranno votati il cambiamento sarà irreversibile.

La posta in gioco è alta per tutti noi! Dobbiamo agire per salvare Internet!" da Stampa Libera http://www.stampalibera.com/?p=3014)

LEGGI ANCHE la lettera aperta al parlamento UE da http://www.osservatoriosullalegalita.org/09/doc/004internet.htm


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è passata in senato l'ammazzaINTERNET!!! conseguenza: oscuramento dei blog!!!!!!!
se passa anche alla camera siamo FOTTUTI! AVREMO SOLO TG E GIORNALI DI REGIME A INFORMARCI!!!!!!!!!!!!!!!!!


DIFFONDETE!
questo il testo:

Articolo 60
(Repressione di attività di apologia o incitamento di associazioni criminose o di attività illecite compiuta a mezzo internet)


1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

2. Il Ministro dell'interno si avvale, per gli accertamenti finalizzati all'adozione del decreto di cui al comma 1, della polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione è ammesso ricorso all'autorità giudiziaria. Il provvedimento di cui al comma 1 è revocato in ogni momento quando vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma.

3. Entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione della presente legge il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto, di concerto con i Ministri dell'interno e per la pubblica amministrazione e l'innovazione, individua e definisce, ai fini dell'attuazione del presente articolo, i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche.

4. I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l'effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l'attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministero dello sviluppo economico.

5. Al quarto comma dell'articolo 266 del codice penale, il numero 1) è sostituito dal seguente:

«1) col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete internet, o con altro mezzo di propaganda».


L’articolo 60 concerne il delicatoproblema del controllo dei contenuti immessi sulla rete Internet.

La disposizione, ai commi 1-4, mira alla repressione delle diverse forme di istigazione a delinquere o di apologia di reato in via telematica mediante l’uso della rete internet.

La norma introduce in capo al Ministro dell’Interno il potere di emettere un decreto che,allo scopo di interrompere l’attività illecita, impone agli Internet access Providers (ovvero i fornitori di connettività alla rete Internet) l’obbligo di utilizzare appositi strumenti di filtraggio (le cui caratteristiche tecniche debbano essere definite da un decreto interministeriale da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore del disegno di legge).

Dalla formulazione della norma sembra che l’intervento dei Providers non sia richiesto preventivamente (questi ultimi non sembrano, cioè, obbligati a filtrare in anticipo i contenuti web cui forniscono accesso agli utenti) bensì solo a posteriori, ovvero dopo l’emissione del decreto ministeriale e presuppone che, successivamente alla segnalazione, il gestore del sito, del blog, ecc. non intervenga spontaneamente per rimuovere il contenuto illecito (ad es. la pagina web, un video postato su una piattaforma di sharing come youtube, ecc.).

Va ricordato che l’art. 17 del D. Lgs 9 aprile 2003, n. 70[106]prevede esplicitamente che in capo al prestatore dei servizi di rete (tra cui l’Access Provider ovvero il fornitore di connettività ad Internet) non sussiste un obbligo generale di sorveglianza sulle informazioni che trasmette o memorizza, né obbligo generale di ricercare attivamente fatti o circostanze che indichino la presenza di attività illecite. Il prestatore è tuttavia tenuto: a) ad informare senza indugio l'autorità giudiziaria o quella amministrativa avente funzioni di vigilanza, qualora sia a conoscenza di presunte attività o informazioni illecite riguardanti un suo destinatario del servizio della società dell'informazione; b) a fornire senza indugio, a richiesta delle autorità competenti, le informazioni in suo possesso che consentano l'identificazione del destinatario dei suoi servizi con cui ha accordi di memorizzazione dei dati, al fine di individuare e prevenire attività illecite. Il provider è civilmente responsabile del contenuto di tali servizi nel caso in cui, richiesto dall'autorità giudiziaria o amministrativa avente funzioni di vigilanza, non ha agito prontamente per impedire l'accesso a detto contenuto, ovvero se, avendo avuto conoscenza del carattere illecito o pregiudizievole per un terzo del contenuto di un servizio al quale assicura l'accesso, non ha provveduto ad informarne l'autorità competente.

Si segnala, tuttavia, che obblighi di oscuramento di siti pedofili mediante appositi strumenti di filtraggio sono stati posti in capo ai Providers dalla legge 6 febbraio 2006, n. 38, in materia di pedopornografia a mezzo Internet (art. 19, che ha novellato la legge 3 agosto 1998, n. 269, inserendovi l’art. 14-quater). In attuazione di tale disposizione è stato adottato il D.M. 8 gennaio 2007, che, all’articolo 5, ha individuato i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio. In base a tale ultima disposizione, in particolare, la funzione di inibizione del sistema di filtraggio (che si basa sul blocco delle richieste di accesso) deve avere le seguenti caratteristiche: a) garantire l'impossibilità di accedere e di apportare modifiche non autorizzate all'elenco dei siti inibiti; b) permettere l'inibizione dei siti segnalati indipendentemente dalla codifica dei caratteri utilizzata; c) escludere che i fornitori di connettività alla rete Internet siano autorizzati al trattamento dei dati relativi agli accessi effettuati dai singoli utenti.

Analoghi obblighi sono stati imposti ai providers per impedire l’accesso ai cd. casinò on line ed ai siti di scommesse non autorizzati in territorio italiano, dapprima dall’art. 1, co. 535-538, della legge finanziaria 2006 e dal Decreto direttoriale 15 marzo 2006 della Direzione Generale dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (AAMS); successivamente, dall’art. 1, co. 50, della legge finanziaria 2007 (L. 296/2006) e dal D.Dirett. 29 maggio 2007.



Il decreto può essere emanato a condizione che:

§ si proceda per il reato di istigazione a delinquere (art. 414 c.p.) o a disobbedire alla leggi (art. 415 c.p.) o per apologia di reato (art, 414 c.p.);

§ sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet.

L’art. 414 c.p. punisce chiunque pubblicamente istiga commettere uno o più reati è punito, per il solo fatto dell'istigazione:

- con la reclusione da 1 a 5 anni, per l’istigazione a commettere delitti; per l’istigazione a commettere uno o più delitti e una o più contravvenzioni nonché per l'apologia di uno o più delitti;

- con la reclusione fino ad un anno o la multa fino a 206 euro, per l’istigazione a commettere contravvenzioni.

Fuori dei casi di cui all'articolo 302 c.p. (Istigazione a commettere delitti contro la personalità interna e internazionale dello Stato), se l'istigazione o l'apologia riguarda delitti di terrorismo o crimini contro l'umanità la pena è aumentata della metà.

L’art. 415 c.p. punisce con la reclusione da 6 mesi a 5 anni chiunque pubblicamente istiga alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico attuata, ovvero istiga, in modo pericoloso per la pubblica tranquillità (cfr C.cost, sent. 108/1974), all'odio fra le classi sociali.

Dal punto di vista della sequenza procedimentale:

§ spetta all’autorità giudiziaria che indaga comunicare al Ministero dell’interno i contenuti ritenuti illeciti;

§ la polizia postale, su richiesta del Ministro, procede agli accertamenti sul web finalizzati alla verifica della segnalazione;

§ in caso di verifica positiva (sussistenza dei “concreti elementi” di illiceità) il Ministro dell’interno emana il decreto, ricorribile davanti all’autorità giudiziaria e sempre revocabile per il venir meno dei presupposti;

§ una volta emesso il decreto, l’obbligo di filtraggio dei contenuti da parte dei Providers va assolto entro 24 ore (nel silenzio della norma, presumibilmente, decorrente dalla notifica del decreto stesso); il mancato adempimento dell’obbligo costituisce illecito amministrativo ed è punito con una sanzione amministrativa pecuniaria da 50.000 a 250.000 euro irrogata dal Ministero dello sviluppo economico.

Infine, il comma 5 della disposizione in esame novella il n. 1) del quarto comma dell’art. 266 c.p. sostanzialmente precisando che il delitto di ”istigazione di militari a disobbedire alle leggi” è considerato commesso “pubblicamente”[107] anche quando - oltre che a mezzo della stampa o altro mezzo di propaganda - sia commesso “in via telematica sulla rete Internet”.

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Infine ecco la classifica della libertà di stampa ... l'Italia scivola nel baratro proprio a causa dello Psiconano!

Libertà di stampa: l'Italia fa un passo indietro, unica nazione in Europa

http://www.corriere.it/esteri/09_aprile_30/stampa_liberta_italia_ca7191e6-35c7-11de-92cb-00144f02aabc.shtml

1° maggio 2009 mayday-PARADE